Dopo la conclusione del primo giro del 77° Open d’Italia allo Chervò Golf San Vigilio, abbiamo voluto esaminare i risultati ottenuti dai 114 giocatori e questi sono i dati emersi.
Eagle —> 22
Birdie —> 514
Par —> 1271
Bogey —> 231
Doppio Bogey o peggio —> 13
Buca più violata:
Il Par 5 della 6 (mt. 455) con 12 Eagle, 71 birdie, 29 par e 2 soli bogey
Par 3 più difficile:
Contro ogni previsione la buca par 3 più difficile è stata la 14 con una media di 3,17 (10 birdie, 75 par e 29 bogey).
Par 4 più difficile:
La buca 1 si è dimostrata la buca più difficile. Il lungo par 4 (mt. 435) non ha procurato gravi danni (nessun doppio bogey), ma con una media di 4,15 è stata quella più difficile con soli 8 birdie, 8 par e 25 bogey.
Par 4 più facile:
La buca 9, con una media di 3,71, ha visto segnare il maggior numero di birdie (43), 62 sono stati i par, 8 i bogey ed un solo doppio bogey.
I par 5:
I 4 par 5 non hanno impensierito più di tanto i giocatori che hanno recuperato molti colpi nelle buche più lunghe con 21 Eagle e 216 birdie. 189 i par segnati, 28 i bogey e il 10 segnato da Benjamin Poke alla buca 4
I miti “sfatati”:
Il temutissimo, da noi “mortali”, lungo par 3 della 5 (mt. 215) con lago davanti ed acqua a destra ha avuto una media di 3,15 (12 birdie, 77 par, 21 bogey e 4 doppi bogey).
La buca 8, il par 4 di 455 mt. Con lago davanti e oltre 250 mt. di carry necessari per passarlo ha avuto una media score di 4,00 con 15 birdie, 84 par e 15 bogey.
“Hole in one” di Scott Jamieson
Lo scozzese Scott Jamieson ha iniziato nel migliore dei modi l’Open d’Italia, realizzando una “hole in one” alla seconda buca, par 3 di 175 mt., utilizzando un ferro 6. E’ la 28ª “buca in uno” nella storia dell’Open d’Italia. Jamieson ha aggiunto all’ace tre birdie, un eagle e tre bogey