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A trent’anni dalla fondazione del R&A Bardarolo, sia gli addetti ai lavori che i soci si erano ormai indignitosamente rassegnati e alienati dai cambiamenti; la tecnologia e la frenesia sociale erano ormai entrate nei circoli di Golf. Il maestro anche lui invecchiato come gli altri addetti ai lavori, aveva spesso un’area distratta e malinconica, pensava di più a finire la giornata che arrivare alla pensione, il desiderio non lo nutriva più come un tempo e non sperava nemmeno più che qualche ragazzo si sarebbe fatto avanti per diventare un grande giocatore dei Tour maggiori.

Il circolo diventando sempre più vuoto aveva riscoperto il silenzio della natura, quel silenzio antico e aristocratico in cui decine di ettari perfettamente curati erano stati costruiti per aspettare quei soci gentili e silenziosi capaci di sopportare il caldo con la maglietta dentro i pantaloni. In quegli anni le poche parolacce dette passavano inosservate e silenziose come starnuti innocenti agli orecchi dei compagni di gioco.

Ebbene quel circolo fatto e fondato su parole cordiali, si era ormai rassegnato alle leggi del bilancio passivo che la pochezza del capitalismo aveva sempre cercato di nascondere nell’armadio come un amante scomodo: perchè il bilancio si sa, fa comodo parlarne solo quando è in attivo.

Continua…

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