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L’emergenza sanitaria in atto e le sue future evoluzioni stanno costringendo tutti i circoli di golf ad adottare strategie manutentive che consentano di limitare i costi di gestione senza tuttavia compromettere la salvaguardia del percorso.
Per chi è nella condizioni di poter operare, in ottemperanza al DCPM 22/03/2020, Federgolf fornisce alcune semplici indicazioni pratiche, che peraltro molti Superintendent e Greenkeeper stanno già adottando o potranno adottare nel prossimo futuro.
La qualità di gioco temporaneamente ne risentirà, ma al momento della riapertura al pubblico sarà possibile ripristinare in poco tempo i necessari standard. Chiediamo quindi ai giocatori un po’ di pazienza per il periodo necessario a riportare il campo nelle migliori condizioni.

  • Aumentare le altezze di taglio. L’innalzamento delle altezze di taglio del tappeto erboso comporta una riduzione delle frequenze con un risparmio per i costi per manodopera e carburanti. Contemporaneamente favorisce l’approfondimento radicale, con una maggiore resistenza del tappeto agli stress biotici e abiotici.
  • Limitare il taglio alle principali superfici di gioco. Le superfici di rough secondario o delle aree incolte possono essere aumentate, mentre possono essere ridotte le dimensioni dei fairway. Anche in questo caso ciò consentirà di risparmiare tempi operativi e costi di gestione. Al momento della riapertura, in qualsiasi momento sarà possibile recuperare gradualmente forma e dimensioni delle superfici originarie.
  • Rinviare o limitare le fertilizzazioni. La distribuzione di fertilizzante se da un lato migliora la qualità generale del tappeto erboso, dall’altro ne provoca una maggiore crescita con la necessità di aumentare le frequenze di taglio. Anche in funzione della durata di questa situazione, utile quindi ridurre o posticipare il programma di fertilizzazione. Se necessario, utile valutare la possibilità di usare fertilizzanti liquidi, che apportano una minore quantità di elementi nutritivi, magari impiegando concimi semplici (come urea e solfati), che hanno costi inferiori.
  • Controllare l’efficienza dell’impianto d’irrigazione. In vista dell’imminente stagione irrigua, importante innanzitutto verificare l’efficienza del sistema d’irrigazione, sia in termini di automatismo che di irrigatori. Perdite di tappeto erboso per eventuali guasti o malfunzionamenti sarebbero difficilmente recuperabili con una forza lavoro ridotta. È’ sempre valido il consiglio di irrigare abbondantemente (in funzione della velocità d’infiltrazione dell’acqua nel terreno, evitando ristagni), ma infrequentemente. Questo consente di approfondire l’apparato radicale e di limitare il rischio di attacchi fungini.
  • Contenere le zone idrofobiche. Sembra strano, ma all’inizio della stagione gli interventi con agenti umettanti sono maggiormente efficaci per contenere i problemi di idrofobia. Un primo intervento preventivo con questi prodotti sarà certamente un valido aiuto nella prossima stagione estiva.
  • Se non già effettuate, rinviare all’autunno le operazioni colturali. Molti percorsi hanno già effettuato l’usuale carotatura d’inizio primavera. Il periodo di chiusura è difatti perfetto per questo intervento. Tuttavia, per chi vuole ridurre al minimo i costi, utile rinviare l’operazione all’autunno, limitando così anche la necessità di fertilizzare. La carotatura in questo periodo potrebbe essere sostituita con una semplice chiodatura, più rapida, meno invasiva e che comporta l’impiego di una minore quantità di sabbia, anche se meno efficace. Si ricorda in ogni caso che nel corso della stagione è comunque consigliabile almeno una carotatura.
  • Limitare la frequenza di rastrellatura dei bunkers. Può essere sufficiente un passaggio ogni 10 giorni circa. Per non favorire la crescita delle erbe infestanti, la rastrellatura dovrà essere molto profonda. I bordi potranno essere tenuti puliti utilizzando una volta al mese un diserbante biologico (acido acetico o acido pelargonico).
  • Lavori “straordinari” sul campo. Anche in questo caso, molto circoli possono approfittare del periodo di chiusura per effettuare alcuni lavori straordinari, difficili da gestire con il percorso aperto al gioco (rifacimento di tee, modifiche all’impianto d’irrigazione, conversione del tappeto erboso, modellazione di bunker, costruzione di stradine ed altro ancora). Se però l’obiettivo è quello di contenere i costi, sarà opportuno rinviare questi lavori.

Fonte Federgolf

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