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L’attività CMAE (Club Managers Association of Europe) non si ferma e batte forte.

L’Italia e l’Europa intera sono tornate ad un’atmosfera che speravamo esserci lasciati alle spalle, ma che ahimè è nuovamente attuale: mi riferisco ai lockdown più o meno nazionali, ai divieti di circolazione, all’impossibilità per molti di noi della golf industry di poter continuare nel nostro lavoro.
Tempi duri, durissimi, per il movimento golfistico europeo, che non senza notevoli difficoltà veniva prima dichiarato oltremodo sicuro e ora si vede nuovamente serrare i cancelli. Non succede solo da noi, certo: basti pensare che nella cara vecchia Inghilterra, dove la cultura nel golf è un credo avanzato e non luogo di pochi, a nulla è servita la petizione firmata dagli oltre 130.000 addetti ai lavori, fedeli praticanti e influenti CEO di multinazionali per far cambiare idea al Parlamento d’oltre Manica, che neppure con l’intervento di un testimonial come Lee Westwood ha accolto la richiesta di riaprire i Club e la pratica del golf.

Ma ci sono buone notizie fortunatamente. Bicchiere mezzo pieno, ovviamente. L’attività didattica della Club Managers Association of Europe non si è fermata, ma ha fatto di tutto (e di più) per poter ampliare il proprio supporto ai golf manager di tutto il continente, in questo momento cosi delicato e incerto, risultando più attiva e prolifica che mai.
Consentitemi un passo indietro. Giorni addietro, navigando sul sito CMAE ho riletto la mission:

“Essere l’organizzazione leader nella fornitura di programmi educativi per la gestione del club, con le relative opportunità di certificazione e accreditamento per tutti i dirigenti dei Club Europei”.

Subito la mente è andata alle varie attività promosse da CMAE nel 2020 e al lavoro vulcanico messo in campo da speaker, tecnici e Board per contrastare questa nefasta situazione data dalla pandemia mondiale. C’era bisogno di un segnale e qui il segnale è forte e chiaro.
Grazie all’information technology, ormai divenuta a pieno titolo un’ulteriore core competence di noi addetti ai lavori, CMAE ha varato un imponente piano di comunicazione e formazione, che ha ricevuto anche il plauso di CPG (Confederation of Professional Golfers).

La prima serie di 54 webinar esclusivi (di circa 30 minuti l’uno), ci ha accompagnato nella stagione con un intenso programma didattico. I PowerPIay 600, questo il nome degli interventi, tutti disponibili online, hanno accolto specialisti europei e statunitensi, con temi che spaziano dalla ristorazione alla psicologia, dal customer service alle procedure di emergenza in tempo di pandemia.

Tutto on demand e gratuitamente, dopo il login, per gli associati AITG/CMAE. Divisi in quattro categorie, PowerPlay 600 – CoffeeShop – Panel – Live, i webinar hanno riscosso ovviamente un grande successo e l’attività didattica in presenza, praticamente annullata ovunque, ha lasciato spazio all’attività su desktop.

È stato necessario un lavoro importante, in termini di logistica, investimento, supporti e contenuti. Al momento anche la didattica MDP (Management Development Programme) viene fornita a distanza. Grazie all’ottimo successo riscontrato in Spagna lo scorso anno con l’introduzione di un MDP in lingua spagnola, sono felice di poter comunicare che è in studio avanzato il primo MDPI interamente in italiano con speaker e specialisti del nostro Paese.

Tempo anche di rinnovi in CMAE, dove il piano strategico degli ultimi quattro anni è giunto alla fine e nei prossimi 12 mesi verrà varato il nuovo quadriennio di lavoro. Tante le novità insomma, nella speranza di un futuro più sereno per tutti noi.

Per informazioni sul percorso MDP potete contattare la Segreteria CMAE presso la Association Manager Debbie Goddard   oppure il sottoscritto Cristian Fiora, CCM.

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