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Come in tutti i circoli che si rispettino, anche al Bardarolo Royal & Ancient Golf Club viene fatta tutti gli anni la bellissima, utilissima e rilassantissima, Golf Clinic.

La Golf Clinic in Italia è ormai da anni sinonimo di Agadir. Agadir per un golfista italiano è come il Vaticano per un cristiano. Praticamente tutti sono stati ad Agadir e chi non l’ha fatto ci deve andare!!! Una settimana, viaggio andata e ritorno, pacchetto All Inclusive, lezioni, palline per praticare, non comprensivo di Green-Fee, ma tanti misteri rivelati, a soli 1400 euro…

In queste Golf Clinic non mancava mai nessuno dei personaggi che hanno segnato la storia del club, Biramberti del campo pratica Svicolone, Germano Virminio, in una temibile trasferta all’ estero dove però nessuno lo conosce e quindi potrà usufruire di tutti i servizi come gli altri, Forteguerri che sull’aereo legge tutto il libretto delle regole per non sfigurare con i giudici arbitri marocchini, Gennai che odia i negati marocchini più di quelli italiani, Calotti che ha già detto che lui le lezioni non le fa, Buroni che seguirebbe il maestro in capo al mondo pur di non lasciarsi sfuggire nemmeno una frase che potrebbe permettergli di migliorare il suo gioco. Per recuperare i danni fatti negli ultimi due mesi portando il figlio a lezione da un altro maestro c’era anche la famiglia Staccioli al completo, con Giuseppe il presidente del circolo che andava per fare presenza, Federico per togliersi il One-Piece Take Away e la mamma che non mancava mai… proprio mai.

A Milano Malpensa già le figure si distinguevano, chi andava al bagno e si perdeva, chi sbagliava il numero del gate con quello del posto a sedere, chi voleva far passare la sacca come bagaglio a mano per non perdere i bastoni, chi cominciava a reclamare dicendo che se in Marocco non si piazzava voleva i soldi indietro. Bella la fauna golfistica anche in questi ambienti così diversi, il maestro faceva da Virgilio a chi credeva che il check-in fosse un nuovo tipo di putt. Fra una chiacchierata su Tiger Woods ed una sulla differenza di cibo fra il cibo dell’aereo e quello di casa, il volo passava in fretta. All’arrivo non li attendevano un cartello scritto velocemente ed un marocchino con le ciabatte rotte, ma due bellissime hostess in bikini con uno striscione di 5 metri con su scritto: BARDAROLO ROYAL & ANCIENT GOLF CLUB.

Per un attimo sfuggente, ma infinito Germano si poteva sentire parte del gruppo, per una volta si poteva sentire figo, era un socio del Bardarolo Royal & Ancient Golf Club, 25000 euro di quota solo per entrare.

Il giorno dopo l’arrivo era tutto per il Golf. Buroni giocava sempre sul primo zerbino, era il secchione della classe, quando il maestro chiedeva ad alta voce come si faceva uno slice lui alzava la mano per primo, quando chiedeva come si faceva una palla alta lui alzava la mano per primo, quando chiedeva come si giocava una palla infossata nel bunker lui alzava la mano per primo, non alzava la mano per primo solo quando veniva chiesto dove fossero le mogli, perchè tutti lo sapevano, la sua era con l’Avo di Agadir che a grandi linee corrisponde al capo villaggio. Le mogli si davano al risveglio muscolare, Body Pumping Energizing Restructuring Fitness, i mariti imparavano a mettere meglio il Grip e lo Stance, Federico Staccioli si era già buttato all’ assalto delle ragazze del villaggio.

Il primo giorno il povero Biramberti del campo pratica Svicolone stava sulle sue con tutti i suoi dubbi di non essere accettato nell’elite del Golf, sentiva dentro al suo cuore che tutti parlavano male di lui. Mentre il maestro passava a controllare tutti gli swing, lentamente e con attenzione uno alla volta, Biramberti sentiva la sua fine sempre più vicina, si sentiva come il toro nell’arena, sapeva che lo avrebbero infilzato di cattiverie ad ogni colpo riuscito male e che gli avrebbero inflitto il colpo di grazia proprio mentre il maestro gli avrebbe fatto lezione. Il maestro raggiunse l’ultimo zerbino, quello di Biramberti, tutti con la scusa della stanchezza e del caldo si erano radunati intorno e commentavano il brutto grip e il brutto address, il brutto backswing e il brutto finish.

II maestro era il boia e i soci la folla inferocita che gridava a squarcia gola:

“dagli all’untore dagli.”

Il maestro disse con malignità:

“Tira una palla verso il cartello dei 100 metri”.

Ormai era costretto a tirare quel colpo, Biramberti avrebbe voluto scappare quando si ricordò del suo più grande idolo Ernesto “Che” Guevara, che dopo essersi fatto strappare la barba e tagliare le mani dai boliviani comandati da Felix Ramos, cadde esanime. Mosso da quel coraggio che solo la disperazione può tirare fuori in un uomo, cominciò il backswing e poi con gli occhi chiusi finì il colpo, già pronto alle risate e agli insulti dei capitalisti presenti. La pallina volò alta e dritta, prese il cartello in pieno, ancora oggi si racconta di quell’urlo di quarantotto minuti che quel povero principiante si permise di fare in mezzo al campo da Golf delle Palmerie, sembrava Tardelli ai mondiali dell’82. Buroni si girò verso gli altri soci ed esclamò sorpreso ed esterrefatto: “ma allora anche i poveri possono giocare a Golf!!!” Quel colpo cambiò la filosofia del circolo, insieme il presidente Giuseppe Staccioli ed il vicepresidente Attilio Gennai misero in piedi una bozza di programma per aprire le porte del futuro Bardarolo Golf ai dipendenti comunisti, ma di riservare però privilegi particolari per chi avesse un reddito superiore ai 500.000 euro annui. Si misero anche d’accordo per riservare una stanza a tutti i soci del vecchio Royal & Ancient… ovviamente escluso Germano Virminio Tozzi.

Continua…

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