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“The Rome Golf Club” probabilmente già esisteva da qualche anno, i soci in prevalenza diplomatici inglesi ed americani, appassionati golfisti si adattavano a giocare sui prati delle ville romane: Villa Doria Pamphili, Villa Borghese, oltre ad un percorso fuori Porta San Giovanni.

Nel gennaio 1903, nel primo verbale disponibile, l’Assemblea dei Soci diede incarico a Mr. Arthur Flach di cercare i terreni adatti all’esigenza di avere un percorso adeguato alle loro esigenze.

L’Assemblea straordinaria del 28 novembre 1903, dopo aver valutato alcune alternative, ratifica la scelta proposta da Mr. Flach: i terreni sono all’Acquasanta e di proprietà dei Principi Torlonia. L’affitto concordato per il terreno ed un casale rustico, che sarà la prima club house è Lit 2.900 l’anno, per tre anni con la possibilità di rinnovo per altri sei, con beneficio delle rendite da pascolo e foraggio. I terreni erano adatti ad ospitare un meraviglioso campo da golf con un panorama straordinario a 360 gradi: da una lato la vista dell’acquedotto Claudio, dall’altro il mausoleo di Cecilia Metella, sull’orizzonte di ponente la basilica di San Giovanni in Laterano e la cupola di San Pietro.

Dal dopoguerra ai giorni nostri. Il mito dell’Acquasanta

Il 4 giugno 1944 il generale Clark liberò Roma, e pochi giorni dopo si riprese a giocare. Il Circolo fu ‘invaso’ dai festosi Alleati, molti dei quali giocatori. Lord Alexander, il Maresciallo Montgomery, il Generale Clark ed il Generale Patton visitarono il Club dell’Acquasanta. Ufficiali e Soci si amalgamarono bene, e la vita del Circolo riprese con quella spensierata allegria che fu un tratto tipico del dopoguerra, anche se la guerra continuava feroce nel nord.

La pace era scoppiata, il lieto ed atteso periodo post-bellico aveva eletto l’Acquasanta come uno dei centri della mondanità sportiva romana.

Si narra che in una alba dell’ottobre 1946 i soci, conte Piero M. ed il barone Carlo A. per contendersi l’amore di una bella dama si sfidarono alla sciabola sul pavé della piscina del Circolo, i padrini, al primo sangue sospesero lo scontro e l’onore dei contendenti fu salvo.

Con il dopoguerra il circolo, abbastanza integro nelle sue condizioni generali, riprende a vivere e diventa punto di riferimento sia per gli appassionati romani sia per l’accresciuta comunità internazionale, in particolar modo inglese ed americana.

La ripresa economica del paese da un forte impulso al Circolo. I campioni provenienti dall’Acquasanta riempiono l’albo d’oro del golf dilettantistico italiano. Spiccano su tutti Franco Bevione e Isa Goldschmid.

Inoltre, sotto il patrocinio di Pietrino Manca, l’Acquasanta assume il ruolo di centro per la formazione della maggior parte dei professionisti (di solito ex caddie) che si sarebbero poi insediati nei nuovi campi in costruzione al nord.

Una caratteristica dell’Acquasanta è che quasi tutta la forza lavoro: operai del campo, addetti agli spogliatoi, barman e camerieri, proveniva dai caddie, gente che conosceva e amava il gioco del golf e il Circolo. Particolare è sempre stato il rapporto tra soci e caddie tutti ribattezzati con soprannomi di fantasia. Questi ultimi a loro volta, con romanesca arguzia, affibbiavano da sempre alla maggior parte dei soci dei pittoreschi soprannomi, noti a quasi tutti ma rigorosamente ignorati dagli interessati!

Alla fine del 1967 anche il Re di Grecia Costantino, rifugiatosi a Roma dopo il golpe dei colonnelli capeggiato da Papadopulos, trovò sollievo ai suoi affanni sul campo dell’Acquasanta.
Nel 1968 il Circolo, per le vittorie dei suoi soci riceve la massima onorificenza nazionale, la stella d’oro al merito sportivo.

Nel 1968 l’Assemblea dei soci delibera la costruzione di una nuova Club-house (la quarta) quella attualmente utilizzata, su progetto degli architetti Prof. Renato Venturi e Guido di Carpegna.

Costò 500 milioni e fu inaugurata l’11 novembre 1971 sostituisce 30 anni dopo quella donata da Ciano, pur mantenendone la terrazza e la piscina.

Gli edifici che costituirono la prima e la seconda club house sono tuttora esistenti e ben preservati per gli usi del circolo.

L’Assemblea del 22 giugno 1980, dopo una difficile trattativa condotta dal presidente Ermanno Guani e dall’Avv. Alberto Federici, approva il piano di acquisto del terreno dal marchese Gerini subentrato ai principi Torlonia. Si corona finalmente dopo vari tentativi risalenti ai primi anni ’30 , il sogno di avere i soci proprietari del loro circolo.

Nel 2013 sono stati festeggiati i 110 anni del circolo, molti sono i soci di terza ed in pochissimi casi di quarta generazione. Il Golf Club Roma riesce a rinnovarsi restando attaccato alle sue meravigliose radici, a quei “links”, a quell’acqua, a quel paesaggio storico da cui eravamo partiti.

Il Circolo dell’Acquasanta come lo progettarono, soffrirono e realizzarono il marchese Vanni, Mr. Arthur Flach, Mr. R.C.Young e Mr Hector De Castro, è rimasto uno tra i più divertenti e delicati percorsi di golf in Italia.

Si può affermare che nel suo insieme sia perfetto, e come un antico dipinto può essere soltanto restaurato e conservato, ma non modificato.

L’Acquasanta ha ospitato l’Open d’Italia nel 1950, nel 1973 e l’ultima volta nel 1980.

CIRCOLO DEL GOLF DI ROMA – ACQUASANTA
Associazione Sportiva Dilettantistica
Via Appia Nuova, 716/a
00178 Roma
Tel. +39 067803407
mail: golfroma@golfroma.it
Sito Web: Circolo del Golf Roma

Visita la sezione dedicata e scopri gli altri circoli che hanno ospitatato una o più edizione dell’Open d’Italia.

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