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Nelle ultime settimane anche il golf, come qualunque altro settore della nostra vita e della nostra economia, è pesantemente coinvolto nell’emergenza sanitaria.

Abbiamo chiuso gli impianti e abbiamo sospeso ogni attività, in ottemperanza ai decreti ministeriali di progressivo lockdown.

Adesso è il momento di ragionare, scegliere e decidere come si dovrà gradualmente ritornare alla normalità, ma esistono diversi problemi da risolvere: le misure di sicurezza nell’utilizzo delle Club House, del percorso e dello svolgimento regolare dell’attività sportiva, ma anche potenziali problematiche legate agli abbonamenti e alle quote pagate dai giocatori e non usufruite.

In quest’epoca social che viene spesso inquinata da fake news anche il nostro piccolo mondo è stato coinvolto. Più che di fake news possiamo parlare di “manine” che hanno divulgato bozze di linee guida da seguire alla ripresa dell’attività e che sono ancora in corso di studio e di aggiornamento da parte della Federazione. Un’anticipazione che ha creato polemiche e perplessità e che divide i giocatori tra coloro che sono disposti ad accettare forti compromessi, pur di tornare a giocare, e chi invece storce il naso su possibili scelte che snaturerebbero, inutilmente, il gioco.

Troppo spesso una scarsa capacità comunicativa generalizzata, ha determinato confusione e inutili polemiche. Attraverso WeGolfers stiamo cercando di migliorare questa distorsione comunicativa tra chi lavora nel mondo del golf e i clienti: i golfisti. Scontrarsi e creare frizioni è un esercizio sterile che non porta benefici a nessuno. Purtroppo rileviamo con disappunto che, non solo tra i golfisti, ma anche tra alcuni “addetti ai lavori”, nervosismo e giudizi sommari non fanno altro che peggiorare i rapporti tra le parti.

Il nostro tentativo è quello di raccontare meglio il nostro mondo. Questo non significa affermare passivamente che tutto sia sempre perfetto. Una volta intercettato un problema si dovrebbe capirne il perché, magari provando a trovare una soluzione. La critica fine a sé stessa non risolve i problemi.

Siamo innanzitutto giocatori di golf e lavorando nell’organizzazione di eventi da molti anni, siamo in contatto con tutti gli attori del settore, godendo a volte di una vista privilegiata.

Questo ci consente di fare la nostra parte, spiegando e motivando il perché di scelte e decisioni.

La Federazione Italiana Golf ha pubblicato una news dove annuncia l’attivazione di una mail dedicata a raccogliere i quesiti sulla questione Covid-19 da parte di ogni interlocutore interessato al mondo del golf: emergenzacovid@federgolf.it. Nello stesso tempo, in collaborazione con i Comitati Regionali e AITG (l’associazione dei tecnici di golf che riunisce gli addetti ai lavori del golf italiano), la FIG sta predisponendo delle ragionate linee guida, su come ricominciare l’attività, gestendo una fase “necessariamente” provvisoria.

Una bozza non definitiva sta circolando da giorni sui canali social e sulle chat dei golfisti. Forse la “manina” che ha divulgato questo scritto non ha pensato di provocare, con questa uscita anticipata, molte perplessità. Forse è stato fatto ad arte, non possiamo saperlo e peraltro non ci interessa più di tanto approfondire questo aspetto.

La cosa certa è invece che queste regole sono oggetto di revisione per arrivare a una versione definitiva efficace.

Di questo possiamo essere certi, conoscendo la grande professionalità ed esperienza presente in AITG e non solo. Il Golf italiano ha molte potenzialità da mettere in campo in questi momenti complicati, occorre fidarsi di chi fa le scelte. Anche la Federazione sta facendo il suo lavoro e sarà lo strumento più corretto attraverso il quale interagire con gli organi di governo nazionale, per far valere le ragioni di un settore che avrà bisogno di ripartire non appena possibile e nel modo giusto.

Le procedure che di certo useremo, nella fase iniziale di riapertura, saranno coerenti con la salvaguardia dello Spirit of The Game e indicheranno una strada pragmatica e sicura per tornare a giocare a golf.

Vedrete che nelle competizioni ufficiali continueremo ad avere l’obbiettivo di imbucare la palla e non di metterla a un metro dalla buca e poi considerarla “data”.

Questo lo potrete fare, ma lo avete sempre fatto, nelle sfide fuori gara. Dovremo modificare le nostre abitudini usando le linee guida e molto buon senso. Ecco, il buon senso…

Abbiamo letto di un circolo italiano che ha deciso di rimborsare parte della quota di abbonamento ai soci, per il periodo di chiusura corrispondente al lockdown nazionale.

Non crediamo sia una scelta di amore verso il nostro sport.

Non lo crediamo perché i Circoli di golf, per potersi presentare alla riapertura in condizioni adeguate, hanno continuato a svolgere la manutenzione necessaria pagando i dipendenti, i materiali necessari, i servizi, le utenze, gli affitti etc. e quindi sopportando costi a fronte di non incassi. La pandemia è caduta sulla testa di tutti e nessuno ne ha responsabilità. A questa stregua, se dovesse piovere per un mese di fila penseremmo a farci rimborsare la quota per i giorni di golf non goduti? Non lo crediamo e a nessuno è mai venuto in mente di procedere così.
Ragioniamo come se fosse stato un brutto periodo di precipitazioni atmosferiche e rallegriamoci quando potremo ritrovare i nostri percorsi in perfette condizioni e pronti per il nostro divertimento.
Ci vuole buon senso in una delicata questione dove nemmeno la giurisprudenza potrebbe fare molto per difendere le strutture da questo tipo di richieste. Siamo tuttavia convinti che non saranno molti i giocatori che richiederanno rimborsi e peraltro sarebbe un paradosso che proprio gli appassionati golfisti possano diventare protagonisti di una crisi senza ritorno degli impianti in cui soddisfano la loro passione.

Se amiamo il golf dobbiamo difenderlo tutti insieme, comprendendo le difficoltà che molti Circoli dovranno affrontare ed evitando personali egoismi, certamente comodi nel breve periodo, ma molto miopi in prospettiva.

Nelle nuove regole di socialità che dovremo imporci, lo sport del golf potrebbe essere privilegiato, con la sua capacità di essere svolto senza assembramenti e in ampi spazi all’aria aperta. Non soffochiamolo e aiutiamoci tutti nel tentativo di migliorarlo. L’occasione di questa imminente ripartenza sarà determinante, ognuno faccia la sua parte, con l’etica e la correttezza che sono alla base del più bel gioco del mondo.

Il Team di Nextgolf/WeGolfers

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