Dopo la circolare inviata ai circoli nella serata di lunedì 18 e dopo la comunicazione ufficiale sul sito federale di ieri, sui social sono nati dibattiti e polemiche con vori commenti e punti di vista spesso molto diversi, ma generalmente a senso unico: insomma il “golfista” 2.0 non si fida degli altri…
I commenti più ricorrenti sono stati:
“in molti diventeranno one digit…”
oppure
“in qualsiasi altro paese al mondo non nutrirei dubbi, figuriamoci in Italia con tutti i ladri che già ci sono in gara…”
o anche
“questo è un metodo tutto italiano… “
Partiamo dal presupposto che l’EDS non è un “DPCM tutto italiano”, ma un’opzione per la gestione del vantaggio di gioco dell’EGA System (eccetto per i giocatori < 4,4) ed è adottata in quasi tutte le nazioni in regime EGA dove notoriamente si fanno meno gare rispetto a quante se ne fanno in Italia.
Federgolf in passato ha deciso di non adottare gli EDS anche per evitare che la gente smettesse di fare gare riducendo quindi le entrate delle quote per i circoli che, per come è strutturato il sistema golf in Italia, sono diventate una voce di bilancio fondamentale. Abbiamo assistito anche al “no virgola”, architettato proprio per la medesima ragione, i cui vantaggi venivano poi vanificati a fine stagione con la revisione annuale, ma questa è un’altra storia.
Qualche anno fa con l’avvento della 6° cat. (gli hcp. da 37 a 54) è stato deciso di rendere validi gli EDS esclusivamente per loro per ovvie ragioni…
Come dicevo prima, questa settimana dopo la comunicazione del Direttore Tecnico Alessandro Rogato che di fatto dava il via libera agli EDS per un breve periodo, è seguita l’ufficialità di Richard Cau (Coordinatore del Comitato Handicap e Course Rating) che di fatto ha sancito in un nota che sino al 14 di Giugno sarà possibile far valere i giri di golf per la gestione dell’hcp. Non sarà IMPOSTO a tutti quelli che scendono in campo (i soci del circolo che prenotano il loro tee time o gli esterni che acquistano il green fee) con eventuale obolo da pagare al circolo, ma rimane una OPPORTUNITA’ che viene data a chi desidera giocare “attaccato” al gioco magari lottando per la virgola o migliorando il proprio hcp. che è fermo come minimo dall’inizio del mese di Marzo.
Diciamo che potrebbe essere anche utile per abituarci alle Regole Locali ed alle Condizioni di gara aggiuntive che troveremo quando sarà consentito giocare in gara seppur con i protocolli relativi al coronavirus. Di Regole Locali e Condizioni di gara ne avevamo già parlato qualche giorno fa in un altro articolo.
Analizziamo un pò la situazione dei giocatori che incontriamo sui fairway:
Esistono molti giocatori che non si preoccupano se “limano” l’hcp. durante una gara poco importante senza premi prestigiosi o finali esotiche o addirittura con un Extra Day Score. Il bello del golf è che ad ogni livello ci si può divertire per migliorarsi e per cercare di battere il campo o quanto meno di avvicinarsi al suo risultato. Lui fa sempre par ad ogni buca!!
Non tutti sono ragionieri o costruttori del proprio vantaggio, a me piace pensare che ci sono anche giocatori “puristi” che giocano sempre e comunque il proprio golf migliore seguendo le regole, perché lo Spirit of the Game ci impone questo.
Non sono pochi nemmeno i giocatori che nel 2020 non avevano ancora ripreso l’attività e magari sono ancora reduci della revisione di fine anno.
E poi diciamocela tutta, che problema possono creare dei giocatori con un hcp. più basso rispetto alla loro abilità?
A me spaventa invece il discorso inverso ossia quelli che volutamente non scendono e poi partecipano alla gara importante o con formula di doppio che non prevede abbassamento, ma una super finale.
Quando lunedì ho visto la comunicazione della Federazione la prima cosa a cui ho pensato non è stata la decisione di abilitare gli EDS, ma leggere 14 giugno mi ha subito fatto pensare ad un ulteriore slittamento di un agognato ritorno alla quasi normalità almeno sul green e alle problematiche economiche dei circoli, degli organizzatori di eventi e di tutto l’indotto coinvolto nell’attività amatoriale del golf in Italia. Speravamo tutti che le gare potessero iniziare già da prima, certo non gli Invitational, le Pro-Am, le gare ricche con accoglienza, cocktail, premiazioni e buffet vari (che sono poi quegli eventi che portano parecchi saldi ai circoli), ma qualche garetta senza premiazione sarebbe stata di sicuro di aiuto ad un sistema già pesantemente penalizzato, anche perchè
la differenza tra avere 140 giocatori in campo con o senza score in tasca sinceramente non si riesce ad interpretarla…
Ma torniamo a parlare dei vari tipi di giocatori… In questo momento di riapertura dopo lo stop, gli amici dello stesso circolo potranno organizzarsi la propria partita, magari con la birra in palio perchè dal prossimo fine settimana riapriranno anche i bar alla 19° buca… Ma chi invece è solo? Chi non ha un circolo fisso? Chi era abituato a muoversi con 2/3 amici per fare 200 o più chilometri ed andare a fare una gara dividendo i costi della trasferta? Loro ora sono soli, con voglia di giocare e difficoltà a muoversi. Sono alla ricerca di possibilità di gioco vicino a casa, assolutamente nella stessa regione e anche di un sano divertimento. Anche loro hanno bisogno di tornare presto alla “normalità” almeno sul campo da golf. Esistono anche queste categorie di giocatori, non ci sono solamente i soci di circolo. Perchè quindi criticare la possibilità di giocare in maniera competitiva e dubitare in partenza di chi desidera fare una cosa che funziona da sempre in tutto il resto del mondo?
Sono mesi che attendiamo di ritornare in campo per evadere un po’, divertirci e cercare di mettere da parte, almeno durante la passeggiata sul fairway le conseguenze di questa tragedia.
Non saranno di certo 3 settimane di EDS che stravolgeranno un EGA System già pesantemente criticato e che si appresta ad essere sostituito dal World Handicap System.
Il problema è che anche in gara ne vediamo di tutti i colori, ma non solo in Italia, succede ovunque e ci basta curiosare tra i Procedimenti di Giustizia Federale per scoprire che il mal costume non conosce confine ne di regione ne di, ahimè, età.
Oggi è diventata una consuetudine avere il calendario gare denso di appuntamenti, sempre e comunque, le stagioni di competizione sono state allungate, alcuni circoli non si fermano mai e propongono gare nei mesi freddi quando in passato invece molti rimanevano chiusi. In inverno si giocava sui green provvisori, le partenze erano avanzate per quei pochi irriducibili del gioco, mentre le zone più preziose del campo andavano in letargo. Si deve fare cassetto a tutti i costi perchè i numeri del golf in Italia non sono sufficienti per la sopravvivenza dei circoli, il turismo golfistico non è così florido come meriterebbero i nostri percorsi ed ora lo sarà ancora meno.
Mi ricordo che da bambino alla Cena Sociale, che storicamente si svolgeva il sabato sera successivo alla “Coppa Chiusura”, si premiavano i Campioni Sociali e si riceveva una bella stampa del Calendario Gare in programma l’anno successivo. Il calendario riportava la “Coppa Apertura” fissata all’ultima domenica di Marzo, un pò più in la iniziavano a comparire alcune gare di sabato (non molte) e qualcuna di Tabellone su 36 buche. Come si vivevano i fine settimana al circolo? Il Sabato ci si allenava, putting green, campo pratica, area approcci etc. e poi si andava in campo a provare alcuni colpi e cercare la spruzzata di vernice, che segnava dove sarebbe stata messa l’asta il giorno dopo, per provare qualche putt da varie posizioni del green. Il giorno della gara si era pronti e carichi, magari un pò emozionati sul tee shot della uno, ma si giocava in gara con lo spirito di competizione, oggi purtroppo a livello amatoriale siamo finiti per fare dei giri di golf in gara sempre!
Questo è il vero problema non gli EDS
Il prossimo fine settimana per la prima volta andrò a fare 18 buche sia sabato che domenica, ho la fortuna di farle con la mia metà e la compagnia di due amici, non so ancora se nei circoli dove andrò faranno gli EDS, ma di certo so che se ci saranno, contribuirò a dare 10 euro al circolo, a mettermi lo score in tasca e a lottare come se fosse una delle gare più importanti dell’anno, cosa che faccio sempre…