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Oggi desidero parlarvi di un argomento che sta molto a cuore agli swingatori di tutti i campi pratica del mondo: come massimizzare la distanza.

Parto rivolgendomi al pubblico dei giocatori amatoriali che hanno poco tempo da dedicare al golf e alla preparazione atletica; questa tipologia di persone è quella più a rischio di malintesi sopratutto al lunedì dopo che magari hanno guardato i tornei in televisione. Mi spiego meglio: spesso l’amatore vede nei giocatori del Tour un gesto portato all’estremo dal golf moderno, dove i metri e le yards sono tutto, e cerca di ripeterlo. Purtroppo prendere i Tour Players come esempio è come andare a lavorare a 300 kmh dopo aver visto un Gran Premio.

Quale è la differenza? La loro macchina è preparata per le alte velocità ed il pilota ha tutta un’altra esperienza.

Partendo da questa considerazione sono fortemente convinto che il golfista medio crea mediamente più distanza dal tee con dei colpi all’80 %.

Non ci credi vero? Partiamo dal dato oggettivo che la velocità della testa del bastone è solamente un parametro da prendere in considerazione quando si parla di distanza e che, oltre ad altri valori molto attinenti al fitting del driver, la cosa più importante è il punto di contatto sulla faccia del bastone.

Se colpiamo la pallina “nel mezzo”, alla fine delle nostre 18 buche, avremo sicuramente una distanza media superiore con una dispersione dei colpi molto più ridotta.
Parole come coordinazione, equilibrio, ritmo etc. hanno molto più senso per un pubblico amatoriale rispetto ad altri fattori che andremo ad analizzare con gli agonisti.

Queste parole “magiche” sono trattate approfonditamente, nel mio metodo di insegnamento con esercizi specifici e mirati a massimizzare gli obiettivi in termini di distanza e di numero di colpi.

Uno degli esercizi che prediligo, nella mia metodologia, è quello di effettuare un riscaldamento con il ferro 8 facendo dei full swing a bassa intensità, intorno al 30%, colpendo palline ad un massimo di 50 mt.
In questo esercizio per tutte quelle persone con degli “ingranaggi” ancora non perfettamente coordinati, all’inizio sarà difficile avere un contatto con la pallina ottimale, ma, dopo poco tempo, non potrai più farne a meno, sarà la tua ancora per riportare il tuo al golf sulla giusta strada.

Dopo aver superato il primo step, legato alla coordinazione ed al ritmo, che ti ha permesso di avere uno swing più efficace ed efficiente in modo da iniziare a massimizzare quello che stai già facendo, a questo punto voglio parlare di velocità. Ti svelerò come potrai produrre più velocità nella testa del bastone e di conseguenza nella pallina, arriverai a tirare dei driver che prima potevi solo immaginare.

Chi crea la velocità? Quali sono i motori della velocità? Quali realmente devo andare a sbloccare? Prima di continuare a leggere prenditi due minuti per rispondere su carta a queste domande.

I motori di velocità nel mio metodo sono quattro:

– mani e polsi che si caricano e richiudono la faccia del bastone
– movimento delle braccia
– rotazione del corpo
– parte bassa che mette forza nel terreno e spinge lontano rispetto a dove sta andando il bastone

La esatta combinazione di questi movimenti produrrà un colpo potente senza il minimo sforzo.

Il problema più grosso sta nel l’aver bene chiaro “cosa si DEVE PENSARE” piuttosto che “cosa si VEDE FARE”: ci sono tante forze che agiscono nello swing (forza di gravità, peso del bastone, reazione dei piedi nel terreno etc.) che fanno si che per arrivare a vedere un gesto coordinato e potente devo aver bene chiaro come “i motori” si combinano tra di loro e di conseguenza cosa devo realmente pensare.

Uno dei segreti alla base è avere poca tensione nel corpo, senza cercare di controllare troppo cosa accade, in modo che il tutto si sviluppi in maniera naturale.
Dobbiamo iniziare a vedere il movimento come un gesto atletico unico e non come una somma di tante idee, in maniera da poter far lavorare la testa del bastone più libera e far si che lo swing sia molto “pulito”.
Ovviamente la corretta sequenza cinematica, per trasferire in maniera ottimale l’energia del corpo al bastone nel downswing, è sempre la solita: fianchi, spalle, braccio sx (per i giocatori destri) e testa del bastone, ma come fare ad ottenerla? E se fosse una conseguenza di un altro pensiero?

Troppe volte, nella frenesia di colpire una pallina per mandarla lontano, noto una eccessiva rotazione del corpo con le braccia rigide, in questo caso stiamo combattendo il momento del bastone e non riusciremo a generare il massimo della velocità,  inoltre lo swing risulterà da una parte molto faticoso e dall’altra anche a rischio di infortuni.

Nel mio golf Coaching ho creato per te esercizi specifici… insieme trasformeremo il tuo gioco…

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