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Lo scorso anno ha visto l’ingresso dell’Isola di Cipro nel panorama European Tour, con ben due tornei a distanza di una settimana: il Cyprus Open ed il Cyprus Classic. Entrambi si sono disputati sul PGA National Cyprus Course che è inserito all’interno del resort Aphrodite Hills.

L’interesse per il golf a Cipro è cresciuto notevolmente negli ultimi anni, sia tra i residenti che tra i turisti, sempre più attratti dal clima mite tutto l’anno e da una buona varietà di campi di ottimo livello. Tra questi il sopra citato Aphrodite Hills, aperto nel 2002, spicca per vari motivi: un contesto scenografico mozzafiato con vista sullo specchio di mare da cui secondo la mitologia greca emerse la Dea dell’Amore, un percorso da Open disegnato da Cabell Robinson dove la strategia più che la potenza gioca un ruolo fondamentale ed il palmares di riconoscimenti ambientali sempre più apprezzati e ricercati dalla clientela internazionale, soprattutto Nord Europea.

L’attenzione all’ambiente è stata da subito uno dei pilastri fondamentali nello sviluppo dell’intero resort, a partire degli aspetti di biodiversità.

Aree estese che fino a venti anni fa erano state destinate al pascolo di capre e pecore sono state rinaturalizzate con le piante tipiche della macchia mediterranea. Sono stati poi conservati e riqualificati manufatti storici preesistenti come i forni da calce tipici della zona ed i muretti a secco. L’approccio ecosostenibile è visibile anche nel costruito, dove si è fatto ampiamente ricorso all’uso della pietra e del sughero locali sposando i dettami dell’architettura tradizionale cipriota con i moderni principi del design passivo: l’attenzione si è concentrata sullo sfruttamento del sole e del vento, due elementi che senz’altro non mancano sull’isola.

Per quanto riguarda la gestione della risorsa idrica, degno di nota oltre all’uso delle macroterme è il recupero del 100 percento delle acque grigie di tutta l’area residenziale per l’irrigazione del campo, il cui impianto è stato rifatto nel 2017 con lo scopo di massimizzarne l’efficienza. Recentemente il circolo sta investendo anche sul rinnovo del parco macchine con il passaggio ad una flotta di tipo ibrido.

Altro aspetto fondamentale è la produzione diretta, con raccolta sul posto, di tipicità alimentari: dalle carrube con cui vengono preparati sciroppi e gustosissimi dolci al magnifico olio prodotto con gli oltre 2000 olivi che caratterizzano il percorso. Il concetto di chilometro zero viene dunque esaltato al massimo e le implicazioni non sono solo quelle di tipo ambientale: è sicuramente un elemento di marketing notevole, sensoriale, che lega ancora di più il cliente alla destinazione e rappresenta un trend in crescita tra le strutture golfistiche di stampo turistico.

Cibi e bevande ma non solo: si tende a riutilizzare per quanto possibile tutto quello che la terra offre, come il caso nel caso dei tee markers realizzati con le potature dei carrubi. Tangibile poi l’impegno a favore della comunità, con frequenti iniziative a scopo benefico tra cui spiccano il Captain’s Charity Event a favore di un’associazione di supporto per malati di cancro e la raccolta tappi (centinaia al giorno) per sostenere la produzione di sedie a rotelle per bambini. Aphrodite Hills è stato il primo golf club ad ottenere nel 2017 l’etichetta ecologica Green Club rilasciata dalla Cyprus Marine Environment Protection Association (CYMEPA) e nel 2019 ha raggiunto la Certificazione Ambientale GEO.

Come spesso accade la Certificazione è stata poi un trampolino di lancio per altri riconoscimenti: l’ultimo nel 2020 con lo IAGTO Sustainability Award in Categoria “Outstanding Contribution”, un ennesimo traguardo, ma di certo non un punto di arrivo finale. Sono infatti diversi i progetti in corso, tra cui quello riguardante la realizzazione di una rete di sentieri naturalistici per mettere a disposizione dei visitatori un’esperienza ancora più ampia… e più green.

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