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Per mettere insieme i due circoli, il R&A si era avvalso di un Direttore di circolo, molto bravo, anche lui come tutti gli addetti ai lavori era uno che veniva da lontano, non era del posto, vedeva le cose con occhio distaccato e critico per entrambi i circoli, sapeva di avere il dovere di mettere insieme i diritti acquisiti nel tempo dai soci fondatori con le necessità spicciole dei nuovi soci. Avventura non da poco, ma questo era quello per cui era pagato, questo era quello che doveva fare e lo faceva ogni giorno, con pazienza e devozione.

Fra i soci coi quali doveva combattere più arditamente c’era il Tolo, famoso per le palle CUCU’. Le palle CUCU’ erano palle rotte messe appositamente in bella vista su ripidi cigli o dentro ai bordi dei laghi, che invitavano i più avidi a tentare di prenderle, perchè la speranza di trovare una palla nuova di quelle che usano i professionisti dei Tour maggiori era più forte del naturale istinto di sopravvivenza, era quel tipo di speranza che fa fare solo cose sciocche. Le palle CUCU’ erano diventate l’incubo comune dei soci fondatori e degli Swing By Web.

D’altronde si sa, per i golfisti una palla giocata, ciascuna palla giocata, è l’unica palla e perderla è una cosa molto grave, dispiacevole, una delusione tremenda. Ogni golfista vuol sapere dove ha tirato il colpo e perdere la palla appena tirata lascia un senso di vuoto, di incompiutezza. Ad una palla persa segue sempre un senso di delusione misto a curiosità, dopo una palla persa si cammina sempre un po’ a testa bassa, come fa un bambino appena sgridato dal padre. Da bambini però si è abituati che dopo una sgridata c’è sempre una caramella, ma questo è il Golf e la caramella te la devi sempre andare a prendere, anche solo meritarsela non basta, la devi desiderare e devi buttare il cuore oltre i propri limiti perché questo sport richiede l’eccezionale, il mediocre è sempre un perdente. Oltre i propri limiti ci andò per un’ultima volta anche l’ormai vecchio presidente, ma in un modo completamente negativo, proprio a causa di una palla CUCU’.

L’austero Giuseppe Staccioli mise da parte la dignità per quella che fu la palla CUCU’ più cattiva di tutte; fu messa appena dentro l’acqua, al lago della buca 5, bene in vista come sempre, pulitissima anche se immersa, prendibilissima. Il Presidente del circolo passò vicino al lago e vide luccicare la pallina, pensò più volte alla storia delle palle CUCU’, ma come un malato del gioco d’azzardo, trovò più convincente l’ipotesi di aver trovato una PRO V1 nuova di zecca e subito pensò che per prenderla sarebbe bastato l’aiuto del bastone più lungo e stendere un po’ il braccio o al massimo allungare solo un po’ il corpo. Nel circolo regnava la follia e cosa c’è di più folle che fare la solita cosa nelle solite condizioni e aspettarsi un risultato diverso? E il Presidente del circolo quella volta ne fu l’esempio lampante; allungò il braccio, stese il tronco e si sbilanciò un po’ troppo fino a che davanti agli operai del campo che passavano proprio in quel momento, cadde nell’ acqua fredda perchè invernale, quasi ghiacciata, sicuramente molto torbida. Vi cadde pulito, profumato, con vestiti alla moda appositamente disegnati per vecchi golfisti. Ne uscì sporco e zoppicando più anziano di prima, si fermò vicino alla sacca e dette due colpi di mano ai pantaloni, senza scomporsi e senza pensare o dire parolacce. Sorrise con se stesso, gli operai fecero finta di non guardare; in lontananza stavano passando due soci nuovi, per niente stupiti di quello che avevano appena visto. Giuseppe stranamente non si vergognò, ma anzi, finalmente si sentì leggero, come purificato da un’acqua benedetta. Si accorse di aver sbagliato, quella figuraccia gli ricordò che anche lui era umano, motivazione che per la prima volta in vita sua gli sembrò sufficiente ad assolvere un gesto così stupido.

Pensò che forse quello scherzo finale era la storia di una vita da golfista, che forse tutto alla fine si poteva tradurre così; il Golf non è uno sport, nemmeno un gioco, il Golf è solo un grande unico scherzo.

FINE

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