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Il Waste Management Phoenix Open, che si disputa a Scottsdale in Arizona, è senza dubbio il torneo del PGA Tour più colorito. Non è solo per l’atmosfera da stadio che si sviluppa nell’arena attorno al par 3 della 16, ma il torneo si distingue ormai da anni per essere “Green”.

L’impegno di questo evento in campo ambientale risale infatti al 2012, quando gli organizzatori decisero di lanciare l’iniziativa “Zero Waste Challenge” con lo scopo di portare a zero il quantitativo di rifiuti destinati alla discarica. Grazie ad un’attenta politica di approvvigionamento, che include l’obbligo per il catering di utilizzare solo materiali compostabili, ma anche a un meticoloso lavoro di raccolta e differenziazione, nel 2019 è stato raggiunto l’obiettivo di recuperare il 99.4% dei materiali.

Tra le varie misure messe in atto per ottenere questo risultato spicca senza dubbio per originalità il riutilizzo di bottiglie in vetro per la creazione di bicchieri logati che gli appassionati potevano portarsi a casa alla fine della scorsa edizione.

Con gli anni l’impegno ambientale di questo evento si è esteso anche ad altri aspetti, come quello energetico: il 100% della rete elettrica del torneo è alimentato con energie rinnovabili, la maggior parte delle navette sono ibride o utilizzano il biodiesel e diverse attrezzature tra cui i compattatori per la plastica funzionano con pannelli solari. Tangibile anche quanto messo in atto sul piano del risparmio idrico: oggi le toilette temporanee funzionano con le acque grigie recuperate dalle aree di catering, gli spettatori sono sensibilizzati con una cartellonistica evidente sulle misure da adottare per risparmiare acqua e con l’evento vengono raccolti fondi destinati a progetti di conservazione di riserve idriche importanti come lo stesso fiume Colorado.

Ed è proprio l’aspetto benefico ad avere raggiunto in questi anni un’importanza preponderante: solo per l’edizione 2020 sono stati raccolti ben 14 Milioni di Dollari che verranno destinati ad enti locali, e che, sommati a quelli delle precedenti edizioni, fanno oltre 95 Milioni dal 2010 ad oggi.

Il supporto alle iniziative virtuose che ruotano attorno a questo torneo arriva anche dal pubblico e dai giocatori stessi, che nella giornata di sabato (Saturday Green Out) sono incoraggiati ad indossare qualcosa di verde: gli organizzatori del torneo riconoscono per ogni partecipante una somma da devolvere ad associazioni ambientaliste e per l’edizione appena conclusa la cifra donata ammonta a 170miIa dollari.

A questo proposito è esemplare il caso di Rickie Fowler, che lo scorso anno sfoggiò durante il “Saturday Green Out” un cappello verde realizzato in plastica riciclata: fu sicuramente di buon auspicio per la sua sfolgorante vittoria.

Nel 2017 il Waste Management Open è stato anche il primo torneo in assoluto a raggiungere la Certificazione Tournament di GEO: un riconoscimento che da allora si conferma ogni anno.

Stefano Boni

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