Con questo articolo voglio dedicare un piccolo spazio a tutti i ragazzi e le ragazze che vogliono intraprendere un percorso agonistico o di golfista professionista.
Sono fermamente convinto che affrontare a livello agonistico questo sport sia una grossa scuola di vita che insegna tanto su come affrontare al meglio i problemi di tutti i giorni.
Una delle difficoltà maggiori per un atleta che vuole trasformare la passione per il golf in un lavoro è data dal fatto che un atleta deve diventare “imprenditore di sé stesso” e deve perciò riuscire a sapersi gestire al meglio.
Mi soffermo su questo concetto che vorrei approfondire meglio.
Per un giovane atleta che passa al professionismo è veramente complicato gestire il proprio tempo, le proprie energie e risorse e, a differenza di altri sport, bisogna imparare a darsi autonomamente delle regole. Se da una parte questo può sembrare molto bello e “comodo”, dall’altra diventa una lama a doppio taglio perché nel golf ciò che raccogli è veramente ciò che semini e, senza una programmazione corretta, poter performare in gara diventa davvero complicato.
Allenamenti di qualità nel Golf
La parola professionismo porta con sé una delle chiavi del successo. Come in ogni lavoro bisogna dedicarsi anima e corpo ad allenamenti di qualità che devono coprire ogni aspetto: gioco lungo, gioco corto, gioco in campo, preparazione atletica e mentale. Quindi servono organizzazione, impegno e disciplina.
C’è poi un aspetto importante che, sbagliando, ho sempre sottovalutato: il riposo.
Riposarsi è fondamentale per affrontare al meglio le giornate di “lavoro”: serve riposo vero, quando si stacca la spina e si porta la mente lontano dal campo da golf, per dedicarsi a quello che ci piace fare. Solo in questo modo possiamo ricaricare le batterie, evitando il rischio di “fondere” o di arrivare in campo senza benzina.
La settimana ideale di un Tournament Player
A mio parere, la settimana ideale dovrebbe prevedere cinque giornate di allenamento intenso e serio, da vero Pro, alternate a giornate di svago dedicate a noi stessi.
Prima di salutarvi concludo citando un post che ho pubblicato su Facebook tempo fa proprio alla fine della mia carriera da tournament player:
“Quasi tutte le mattine quando mi alzo penso sempre la solita cosa quando ho iniziato la mia avventura da giocatore professionista e andavo per 3-4 giorni al mese ad allenarmi a Torino da Sergio Bertaina, passavo intere giornate ad allenarmi con Edoardo e Francesco Molinari e colpivamo migliaia di palline insieme. Loro sono arrivati veramente ai massimi livelli mentre io purtroppo, con alti e bassi, ho fatto sempre più fatica, ma il punto è questo: alla fine dormo tranquillo perché so di aver dato il massimo. Il resto non lo potevo controllare”.
#ScopriIlGolf con Alessio Bruschi!
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